Roma-Torino 1988-1989 (1-3)

Lega Nazionale Professionisti A
Campionato Serie A
7ª Giornata Domenica 27 Novembre 1988
ore: 14:30 Stadio “Olimpico” Roma

Roma-Torino 1-3: granata cinici, giallorossi allo sbando. Tutte le occasioni della partita

ROMA – Allo Stadio Olimpico va in scena una disfatta per la Roma, travolta per 1-3 da un Torino compatto, cinico e sorprendentemente brillante. La squadra di Radice si impone con le reti di Edu e la doppietta di Fuser, mentre alla Roma non basta la rete di Policano per salvare la faccia. Una serata nera per Liedholm, che perde non solo punti ma anche la bussola tattica di una squadra apparsa spenta e priva di identità.

La partita si apre con una Roma intraprendente. Al minuto 8, è Bruno Conti a creare il primo brivido: slalom sulla fascia e cross velenoso che attraversa l’area senza trovare deviazioni. Poco dopo, Voeller riceve un filtrante di Giannini e gira a rete con precisione, ma Lorieri si supera con un intervento plastico.

La risposta del Torino non tarda ad arrivare. Al 17’, Skoro lancia il primo avvertimento: progressione fulminea e destro da fuori, alto di poco. Un preludio a ciò che accadrà al minuto 27: Zago imposta centralmente, Skoro finta il tocco e libera Edu, che fulmina Tancredi con un sinistro chirurgico. È il vantaggio granata.

La Roma cerca di reagire, ma le idee scarseggiano. Giannini orchestra senza accelerazioni, Rizzitelli si divora un’ottima chance, e Voeller, ben servito da Conti, calcia fuori da posizione favorevole. Il primo tempo si chiude con il Torino in controllo e la Roma in affanno.

Nella ripresa, Liedholm tenta la scossa con i cambi, ma sono ancora gli ospiti a farsi pericolosi. Fuser, subentrato a Cravero, spreca una clamorosa occasione davanti a Tancredi. Ma non sbaglierà la seconda: al 63’ costruisce un’azione di rara bellezza con Skoro, triangola e insacca sul primo palo. Il Torino vola sul 2-0.

Sembra finita, ma la Roma reagisce d’orgoglio. Due minuti dopo, Policano, appena entrato, trova il jolly con un sinistro potente dai 20 metri che si insacca sotto la traversa. L’Olimpico si riaccende, la squadra prova ad alzare il ritmo, e al 69’ Voeller sfiora il pari con un colpo di testa respinto da Lorieri.

Ma è un fuoco di paglia. Al 74’, Fuser approfitta di una difesa giallorossa allo sbando, si inserisce tra le linee su imbeccata di Zago e firma la sua doppietta personale con un preciso diagonale sotto le gambe del portiere. È il 3-1 che chiude i giochi e spegne le residue speranze romaniste.

Nel finale, Skoro sfiora anche il poker, ma Tancredi salva il passivo. Fischi sonori sugli spalti, e una sensazione di smarrimento generale. Il Torino vola, la Roma affonda.

Lezione tattica

Il Torino vince con organizzazione, spirito di sacrificio e concretezza. Radice indovina tutte le mosse, compresa l’intuizione di Fuser. La Roma, invece, paga una difesa disastrosa, un centrocampo confuso e scelte tecniche discutibili. L’assenza di Renato e Desideri pesa, ma non può bastare a giustificare il crollo.

Nel momento più difficile, Liedholm appare smarrito come la sua squadra: nella vigna giallorossa, il Toro ha raccolto uva matura.

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