Inter-Roma 1990/1991 (2-1)

Lega Nazionale Professionisti A
Campionato Serie A
^4ª Giornata Domenica 30 Settembre 1990
ore 15:00 Stadio “Giuseppe Meazza” Milano

In appena 180 secondi l’Inter capovolge il risultato dopo oltre tre quarti d’ora di paura e festeggia con una Sofferta vittoria le duecento partite di campionato del presidente Pellegrini. Da dieci anni i giallorossi non vincono a San Siro e da cinque anni rimediano soltanto sconfitte. Mai come ieri, però, la Roma è stata sul punto di cancellare questa tradizione. È successo tra il 30′ del 1 primo tempo e il 34′ della ripresa, il lungo periodo intercorso tra 1 gol del vantaggio romanista di Carnevale e il rigore calciato da Pizzi, deviato sul montante da Peruzzi e ripreso dallo stesso Pizzi per la botta decisiva. Quarantanove minuti avvincenti come un thriller, carichi di tensione e densi di emozione, culminati con un successo che riduce a un solo punto il ritardo dell’Inter dalla vetta della classifica. In barba alle condizioni pietose del prato di San Siro, è stata una partita persino piacevole, sicuramente appassionante, da dividere in tre tronconi. Il primo, protrattosi per la mezz’ora iniziale, all’insegna di uno schiacciante ma vano predominio nerazzurro. Il secondo, durato dal gol di Carnevale ai minuti iniziali del secondo tempo, caratterizzato dalla cinica praticità del contropiede giallorosso. Il terzo, che ha occupato larga parte della ripresa, contrassegnato dalla rabbiosa reazione dell’Inter. Ancora alla ricerca dell’assetto migliore, la difesa romanista accusava preoccupanti sbandamenti, ai quali s’incaricavano di rimediare un diligente Comi e l’ottimo Peruzzi, l’unico portiere italiano al quale ‘ex kamikaze Ghezzi riconosce una certa abilita nelle uscite. Il resto, ma in senso negativo, lo combinavano Klinsmann e Serena, riproponendo il trito dilemma di una presunta incompatibilità. Dovevano passare 29 minuti prima d’annotare il primo vero affondo della Roma, che nel frattempo s’era data una discreta organizzazione, nonostante mancasse la regia di Giannini, Aldair e Berthold a guardia di Kllinsmann e Serena. Nela sulle tracce di Brehme, Salsano folletto inafferrabile per Battistini e Carnevale infaticabile pendolare tra difesa e attacco. Era la prova generale per il gol che arrivava 60 secondi più tardi. Lungo e preciso lancio di Salsano, pronta l’irruzione di Carnevale, tra difensori Sorprendentemente incerti, per una conclusione che gelava San Siro. Nell’ansia di recuperare, l’Inter schiudeva autentiche voragini al contropiede romanista, al quale era bravo opporsi soprattutto Zenga. Nei Varchi si infilava persino Aldair, che si presentava tutto solo davanti a Zenga prima dl graziarlo con una conclusione sbilenca. Fallito il raddoppio, la Roma si chiudeva sempre più su se stessa. L’area giallorossa somigliava sempre più a Fort Apache, dove imperversava soprattutto il vivacissimo Pizzi, autore tra l’altro di una punizione che centrava il montante. Nel tiro a bersaglio si inseriva anche Battistini, alla cui botta si opponeva Peruzzi e il palo. Alla fine l’Inter sfondava il muro eretto della Roma per merito di Klinsmann, lesto a girarsi per calciare a rete un pallone respinto malamente dalla retroguardia giallorossa. Al festival degli errori decideva di partecipare anche Nela, alleggerendo la pressione avversaria con un maldestro retropassaggio sul quale si avventava Berti agganciato in area da Berthold. Sacrosanto il rigore, trasformato da Pizzi dopo il brivido della deviazione di Peruzzi sul montante. Potevano esultare i fans nerazzurri, la cui gioia veniva soltanto affievolita dall’annuncio del pareggio milanista all’Olimpico. Poteva finalmente sorridere anche Pellegrini, che le sue 200 partite da presidente le festeggiava con una vittoria conquistata nel giro di tre indimenticabili minuti.

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